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domenica 29 gennaio 2017

L'Ex-carceretto

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L'EX CARCERETTO
Ipotesi per una ricerca


Ad Alghero è conosciuto come ex Carceretto perché quella è stata una delle ultime funzioni dello stabile che affianca la chiesa di San Michele. Attualmente ospita il Museo Archeologico che verrà inaugurato il 22 dicembre 2016 dopo lungo e travagliato iter.
La sua storia è molto articolata e nel corso del tempo i suoi locali sono stati adibiti a vari usi. Non sarebbe male inserire all'ingresso del nuovo museo una targa per ricordare che il piano terra del caseggiato era la palestra di boxe dove si allenava Tore Burruni, pugile algherese, campione mondiale dei pesi mosca dal 23 aprile 1965 al 14 giugno 1966.

L'edificio plurisecolare risale al XV secolo. Con l'arrivo dei gesuiti alla fine del 1500 i locali vengono inglobati nel convento dei frati. Quando i gesuiti sono obbligati a lasciare la città (nel 1773) viene utilizzato dai militari.
Agli ultimi piani del palazzetto ci sono delle celle adibite a Carceretto nel XX secolo. Probabilmente già impiegato dai militari per far scontare le punizioni ai soldati, nel XX secolo era il luogo dove venivano rinchiuse per breve tempo le persone arrestate, prima di essere sottoposte a processo. Il Carceretto, conosciuto dagli algheresi come Las prasunettas (le prigionette), nel 1965 è stato trasferito nelle adiacenze del campo di calcio Mariotti e nel piano terra del caseggiato di Piazza San Michele è rimasta la palestra Mulas ove si allenavano i pugili mentre i piani superiori, sgombrati dai detenuti, non sono stati usati.  




Nel documento si legge che il Signor Antonio Corona Direttore del Bagno Marittimo di Alghero fa la denuncia della morte di un detenuto avvenuta il 23 aprile 1868 nell'Ospedale dello stesso Bagno posto in Piazza San Michele al numero civico 434. Si trattava di un contadino di 41 anni proveniente dalla provincia di Cremona. 1


Alcuni atti di morte dell'Archivio Storico di Alghero attestano che negli anni sessanta dell'Ottocento un immobile sito in Piazza San Michele era un Bagno Marittimo. Così veniva definito il penitenziario della città, dove scontavano la pena numerosi detenuti provenienti da varie regioni italiane.
E qui occorre chiarire l'iter del carcere di Alghero che ha impegnato per diverso tempo gli amministratori comunali prima che si costruisse sul Colle San Giovanni il Bagno Penale ancora oggi in funzione, attivo dal 1868. Precedentemente ad Alghero i detenuti erano ospitati nel convento di Sant'Agostino abbandonato dagli agostiniani che avevano dovuto cederlo al Fondo per il Culto in seguito alle leggi che avevano decretato l'abolizione di numerosi ordini religiosi. 
Una delibera di Consiglio Municipale del 2 marzo 1861 riporta che «il locale di Sant'Agostino, dove attualmente trovansi i condannati, lascia molto a desiderare, dal lato dell'igiene (...) dovendosi far dormire i medesimi condannati nelle camere al piano terreno basso ed umido».2
Un Ispettore Generale inviato in città per visitare il locale di Sant'Agostino «ha dovuto convincersi non esser questo per niun verso, adatto a stabilire un penitenziario, sia per la sua ristrettezza, sia per la sua insalubrità, e si è pronunciato essere necessario che ad ogni modo dovesse trovarsi un altro locale ove poterli provvisoriamente, e fino alla nuova costruzione dello stabilimento collocare, e tanto più gli urgeva trovare quest'altro posto in quanto che era intenzione del Governo di accrescer fin d'ora di molto il numero dei medesimi condannati».
Gli amministratori cittadini allora esaminarono diversi stabili per offrire migliori condizioni ai detenuti ed infine il Sindaco propose di offrire il locale di proprietà comunale al quale avrebbe potuto aggiungere due camere dei fabbricati vicini per alloggiare dei guardiani «... dove ... potrebbero collocarsi numero centocinquanta condannati».3 Il locale era un palazzetto che si affacciava sulla piazza San Michele, come risulta dagli atti di morte di alcuni detenuti dove si legge che i decessi avvenivano «nell'ospedale dello stesso Bagno posto in Piazza San Michele al numero civico 434». 4




Sempre da un atto di morte veniamo a sapere che il nuovo carcere è entrato in funzione tra l'aprile e il luglio 1868 in quanto il primo decesso nell'ospedale del nuovo carcere "posto fuori popolato"  è avvenuto il 9 luglio 1868. Era un domestico di 65 anni proveniente dalla Campania.
Nei successivi atti di morte si precisa che il Bagno Penale (non più Bagno Marittimo) si trova in luogo "posto fuori popolato denominato Colle di San Giovanni".
Ora ci si pone il quesito: il Bagno Marittimo di piazza San Michele era situato nell'ex-Carceretto o in un altro spazio del vasto complesso adiacente la chiesa di San Michele? Non vi è memoria riguardo questa collocazione e sarà interessante cercare nei documenti una risposta alla domanda. Verrebbe spontaneo pensare che si tratta dell'ex-Carceretto, ma si sa che finché non si trova un documento ufficiale siamo sempre nel campo delle ipotesi.  



1. ASCAL-  Atto n° 138 del Registro per gli Atti di morte - Anno 1868. Nell'Ottocento il numero civico non si riferiva ad ogni singola via, ma alla città.
2. ASCAL - Consiglio Comunale del 2 Marzo 1861, p. 150 - 153v, Registro Consiglio Comunale con Giunta Municipale a. 1861.
3.  ASCAL - Consiglio Comunale dell'8 Marzo 1864, p. 142- 143v, Registro Consiglio Comunale con Giunta Municipale a. 1864.
4. ASCAL-  Atto n° 232 del Registro per gli Atti di morte - Anno 1868.


Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2016 della rivista "L'Isolano" aggiornato il 31 gennaio 2019 dopo la consultazione della tesi di laurea di Francesca Sancio sul Museo Archeologico di Alghero e dopo l'intervista a Carmelo Pais, figlio del custode dell'ex carceretto di Piazza San Michele e agli ex custodi del Carceretto situato nei pressi del Mariotti.

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